La religione romana è una questione pubblica: onorare gli dei è per un cittadino romano un dovere per garantire la salute e la prosperità dello Stato. Con l’impero, accanto agli dei della tradizione, inizia il culto del Principe che riceve onori divini non solo dopo la morte ma già durante la vita. Vengono costituiti collegi sacerdotali il cui compito è proprio quello di occuparsi delle cerimonie dedicate all’imperatore. 

Accanto alla religione di Stato si diffondono poi culti più intimi, legati alla sfera privata. Da una parte quelli più antichi, con piccoli altari domestici in cui venivano conservate statuette in bronzo raffiguranti i Lari, le divinità che proteggevano la casa e i suoi abitanti. Dall’altra quelli più recenti introdotti grazie ai commerci con le città del Mediterraneo e dell’Asia Minore; in particolare quelli dedicati alle divinità egizie che, per essere più facilmente accettate, venivano connesse a quelle tradizionali.